Terreno di caccia: Manhattan, Greenwich Village.
Cacciatrice: Mary Sue Clarke, pasticciera ventisettenne, mamma di due gatti.
Preda: maschio etero di bell’aspetto, da sposare prima dei trent’anni.
Trovare l’amore a New York è più facile a dirsi che a farsi. Durante una festa, però, Mary Sue conosce Jason, giovane, sexy e simpatico, che ricambia le sue attenzioni. Il principe azzurro ha un solo, grosso difetto: il suo migliore amico Joel, un buco nero umano, caustico e scontroso. Complici un imbarazzante malinteso, un patto e il suddetto principe azzurro partito per chissà dove, Mary Sue e Joel saranno costretti a frequentarsi, tra alti e bassi tutt’altro che amichevoli. Tra loro è odio a pelle, mal sopportazione a prescindere, guerra all’ultima parola.
A lei, Joel non piace per niente… le ha anche dimezzato il nome e si ostina a chiamarla Sue!
A lui dà sui nervi quella sguaiata che si struscia addosso al suo amico.
Al destino, invece, “Joel & Sue” sembra davvero andare a genio.
Esilarante, comico, a tratti quasi surreale, ma talmente divertente che lo rileggerei anche subito.
Avete presente l’effetto della cioccolata calda in una giornata fredda e iniziata male? Ecco, questo libro ha lo stesso identico effetto della cioccolata.
Cambia l’umore, ti migliora la giornata e ti esilia dal resto del mondo e dai problemi che ci circondano.
Non so voi, ma uno dei motivi per cui leggo è proprio questo, evadere.
Joel e Sue o Siuuuuu (Faccina che ride). Un incontro casuale e non iniziato nel migliore dei modi e a causa di un’amica svampita la nostra Sue si ritrova tra le mani un indirizzo mail “sbagliato” che da inizio all’amore/odio tra i due protagonisti.
Non ho mai trovato in nessun libro due persone così diverse e per certi versi così simili da sembrar nate appositamente per stare insieme, ma il bello di questo libro è proprio questo, il loro modo di fare agli antipodi, le loro batture, i loro battibecchi e i loro scontri.
La scrittura della Nottari ti avvolge e ti rapisce, ti tiene incollata alle pagine e ti lascia con quel senso di abbandono dopo aver voltato l’ultima pagina.
Una commedia frizzante, che io vedrei bene come trama di un film, personaggi che ti entrano nel cuore e soprattutto il dolce gusto dell’amore che ti rimane sulle labbra.
Troppo troppo bello, ci sarebbe bisogno di più libri così!
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