Review Tour “La rosa d’inchiostro” di Barbara Scotto

 

Toscana, A.D. 1400

Lampi, onde. Un mare in burrasca.

La notte delle streghe porta a riva una giovane donna. Addosso, un abito sgualcito, un medaglione a forma di pentacolo e uno strano bracciale.

È bella, è straniera.

Non riconosce nulla, eppure sente di appartenere a quelle terre. Strani sogni lucidi la rimandano a un passato lontano.

Può un amore eterno cavalcare l’oceano del tempo?

 

Time travel e historical romance sono diventate, ormai, una combo perfetta.

Rosie si risveglia in un luogo e in un’epoca a lei sconosciute, ha smarrito la memoria sul suo passato ma viene accolta da Damiano Del Forte, Signore di Val d’Ambra, col quale scoppia un’intesa coinvolgente.

I piani che erano stati già disegnati a livello di alleanze, andranno in conflitto col sentimento che nasce fra loro e ci saranno continui intoppi alla loro relazione. Matrimoni combinati, visioni dal passato(futuro?), la paura di non sapere chi si è realmente, saranno per la ragazza motivo di frustrazione.

 

“Ho come l’impressione di appartenere in qualche modo a questi luoghi”

La parte narrata è molto ben fatta, descrizioni minuziose, ricostruzioni storiche accurate, la parte dei dialoghi risente, invece, dell’asprezza della protagonista che mal tollera di vivere in un’epoca pregna di superstizione e basata sull’ignoranza. Una donna del futuro che si scontra con la chiusura medievale non è di certo una faccenda semplice e il suo atteggiamento lo dimostra in ogni momento. Damiano ha sicuramente riscosso più apprezzamento da parte mia rispetto a Rosie (che non ho trovato particolarmente simpatica); pur essendo un Signore feudale, le sue origini meno blasonate lo hanno reso una valida guida per la sua gente e un amministratore coscienzioso.

Mi sono piaciute le amiche di cui Rosie è riuscita a circondarsi:

 

“Sai che ho dalla mia una cuoca brontolona e un’amica straordinaria, oltre a  una badessa, una strega e la proprietaria di un bordello: un curioso e mal assortito gruppo, ma tutti si adoperano per il mio bene.”

Rosie e il suo passato misterioso daranno adito a malelingue e, in quel periodo, una parola fuori posto ti spediva direttamente al rogo, nonostante questo, Rosie agisce da donna del XXI secolo mettendosi spesso nei guai.

 

“Per questa gente estraneo è sinonimo di ignoto, e tendono a non fidarsi di ciò, o di chi, non conoscono”

Nella seconda metà del romanzo, Rosie, pur mantenendo il suo piglio, comincia ad abituarsi alla nuova vita, a godere delle persone che la circondano e anche il suo personaggio riscuote più consenso.

 

“Insieme a lui sentiva di avere un’identità. Si sentiva completa.”

Numerose vicissitudini si presenteranno e  la trama si andrà ad intricare sempre più.
È stata una buona lettura anche se la lunghezza sarebbe stata più adatta a separare il racconto in più volumi, ma si deve rendere onore al fatto che le 718 pagine (su Kindle) non sono mai state noiose, anzi, gli eventi che si sono succeduti hanno reso movimentata la trama, non è stato per nulla “allungato il brodo”, come spesso può capitare; oggettivamente le cose da raccontare erano tante e lo spazio che doveva contenerle doveva esserlo di conseguenza.

 

“Io venderei l’anima, amore mio, per rinascere altre cento volte ovunque tu sia”

 

 

Anna

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