Review Tour “La tredicesima notte” di Ritalaura Del Conte

 

 

 

Ellis Chapman, solitario e burbero libraio di Truro ha un’unica certezza: non vuole complicazioni, di nessun tipo, tantomeno se esse arrivano da una stramba fiorista che decide di iniziare ad avanzare bizzarre richieste tramite una desueta casella di posta elettronica, dietro alla quale lui si nasconde nell’anonimato. Marigold Turner è tutto fuorché ordinaria: caotica, solare, irriverente, alle prese con una figlia piccola e un negozio da ristrutturare, si rifugia ogni sera alla panchina di Coinage Hall a mangiare cioccolata per dimenticare le sue terribili giornate. È lì che le vite di questi due esseri umani s’incontrano, come ad un silente appuntamento, ogni sera. Una panchina, scatoloni, parole, libri e confidenze. Dolori e rimpianti. E mentre l’incanto di questi incontri va via via crescendo, la fitta corrispondenza tra il “misterioso libraio” e la gioiosa fiorista continua, trasformando quegli scambi di email a tarda notte, in un vero espediente romantico. Ma la realtà si mischia alla finzione e i sentimenti sfuggono dalle mani di chi decide di controllarli, sbaragliando tutte le certezze. Ellis crede che non potrà mai uscire allo scoperto senza perdere l’affetto di Marigold, mentre quest’ultima sembra possedere la chiave della felicità in un palmo di mano. Potrà mai, la magia della tredicesima notte, unire due mondi agli antipodi? E la potenza di un’antica leggenda, svelare ogni mistero con la pretesa di consegnare una promessa d’eternità?

Ma vogliamo parlare della bellezza di questo libro?

Avete presente quelle letture che vorresti non finissero mai? Ecco, questo è uno di quei libri, quelli che leggi e ti scaldano il cuore come una cioccolata calda nelle fredde giornate invernali.

Quella che l’autrice ci racconta è la storia di Ellis e Marigold, due ragazzi con il cuore spezzato e un futuro solitario, due anime che hanno troppa paura di soffrire ancora per aprire le porte all’amore, due ragazzi che non vogliono più credere nelle favole, ma che inevitabilmente ci cadono dentro.

Ellis è un libraio scorbutico e fumantino, dopo il divorzio dalla sua ex moglie ha trincerato il cuore dietro strati e strati di ghiaccio e il suo unico desiderio è quello di morire nella sua libreria circondato dalla carta e dai suoi amati poeti.

Marigold è in fuga dal suo ex marito, dopo anni passati a subire, insieme alla sua piccolina fanno ritorno a Truro, con l’aspettativa di un futuro diverso e lontano dalle brutture della vita. Marigold è sola, non ha più la sua famiglia e l’unica persona a cui si aggrappa è la sua migliore amica.

Le strade di Ellis e Marigold si incrociano per caso, una panchina fa da sfondo al loro inizio ed è proprio su quella stessa panchina che l’amore trova il modo di infilarsi nuovamente nelle loro vite.

Il libro è spiritoso, un botta e risposta di mail che ti fanno sorridere, ma il papà di Ellis è il personaggio che ho più amato, l’amore che prova il figlio, la sua mente brillante e il modo in cui tiene testa ad Ellis vi faranno sorridere tantissimo.

Altro punto che ho adorato è la dolcezza che viene fuori dalle pagine, la figlia di Marigold è unica, come solo i bambini sanno essere e quando finalmente Ellis si lascerà andare, vedrete anche in lui quel lato tenero.

Mi è dispiaciuto un sacco quando sono arrivata alla fine, ho sentito come un vuoto e vi giuro che avrei iniziato di nuovo dal principio.

Possono due anime spezzate funzionare bene insieme?

Il loro è stato un dono del destino o dobbiamo ringraziare la magia della tredicesima notte?

Correte a leggerlo!

 

samanta

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