Un artista. Un avvocato. Due papà single.
L’incontro a quell’asta di scapoli per beneficenza ha avuto “problemi” scritto a caratteri cubitali da subito, per quanto mi riguarda, soprattutto quando il tipo che si è aggiudicato l’offerta è sembrato essere alla ricerca di una sola cosa: un bel momento tra le lenzuola.
Rifiutare le avances di Fletcher è stato facile la prima volta. Dopotutto, non eravamo destinati a vederci di nuovo.
Solo che mi sono appena trasferito a Stillwater, che è proprio il posto in cui vive.
In più, i nostri figli frequentano la stessa classe.
Ora i ragazzi hanno litigato e io sono pronto a difendermi.
Se solo Fletcher non fosse tanto irresistibile quanto irritante.
E quando la lotta si sposta dal campetto della scuola alla camera da letto… chi potrà mai uscirne vincente?
Hi readers Sale e Pepe,
Eccomi qui a parlavi del primo volume della serie “I Papà di Stillwater” di Ana Ashley, che ringrazio per la copia insieme alla traduttrice Mary Vitrano.
Il titolo di questo libro è “L’antagonista”, praticamente il titolo perfetto per descrivere la relazione tra Fletcher e Harrison, che sono molto diversi, sia fisicamente che caratterialmente, e quindi l’uno antagonista dell’altro.
In anatomia, però, i muscoli funzionano proprio perché ci sono dei loro antagonisti che esercitano una forza contraria, ed è grazie alla sinergia di questi contrasti che tutto funziona come dovrebbe, in qualche modo rivedo tantissimo questa analogia nella storia di Fletcher e Harrison.
Si contrastano? Certamente!
Litigano? Anche!
Funzionano? PALESEMENTE Sì.
Harrison sembra così posato, freddo, il classico avvocato dal cuore di ghiaccio, ma in realtà è solo un uomo buono, che cerca di proteggersi da nuove sofferenze e abbandoni, solo con pochissimi eletti mostra il suo vero io e Fletcher sembra sin da subito capire che nasconde molto.
“Harrison è come uno di quegli enigmi sui giornali del sabato, quelli che mi fanno sempre sentire stupido quando cerco di risolverli. Solo che non ci sono indizi per completare il puzzle di Harrison.”
Fletcher invece è spavaldo, energico, un’anima allegra e vitale, combattivo anche, un artista in piena regola, ultima sua caratteristica ma non meno importante, è un padre amorevole, che cerca stabilità e una famiglia vera e piena di amore.
“«Quando ero giovane volevo viaggiare e vedere il mondo,» mi dice. «Ma tra tutti i posti in cui sono stato, non ce n’è mai stato uno con cui mi senta più connesso, più a casa, di questo cottage.»”
Sin dal loro primo incontro volano scintille e i due non se le mandano certo a dire, anzi.
Quello che, però, accompagna le frecciatine e le battute al vetriolo è un’attrazione sessuale di quelle da incendio spontaneo.
Lo scoprirsi entrambi genitori (di due bambini che finiscono in classe insieme) sembra alimentare la competizione, le litigate e proporzionalmente anche la loro bruciante chimica. Allo stesso tempo, svela un lato amorevole, protettivo che non solo li unisce, ma aumenta notevolmente agli occhi dell’altro il fattore sexappeal (e questo lo dicono loro ma lo dico pure io, fidatevi!)
Ho adorato il modo in cui i due riescono a svelarsi l’uno a l’altro e a conoscere quelle sfumature nascoste di cui vi parlavo prima, con difficoltà e con alcuni passi falsi, certo, ma anche con dolcezza.
“«E cosa noti quando mi vedi, Fletcher?» La mia voce è roca, bisognosa e piena di vulnerabilità. Non si può tornare indietro da tutto questo. «Vedo qualcuno che è circondato da così tanti strati protettivi che ha paura di quello che potrebbe accadere se dovesse toglierli. Vedo qualcuno così ferocemente protettivo nei confronti di tutti gli altri da dimenticare che i propri bisogni sono legittimi.»”
Questo libro mi ha conquistata, la Ashley scrive benissimo, una narrazione senza fronzoli, che non annoia, con momenti di tensione che si mixano perfettamente alle scene spicy che, lasciatevelo dire, sono davvero davvero bollenti.
Insomma, ho adorato Fletcher e Harrison, ma ho intravisto anche dei personaggi secondari super interessanti, coppie già formate e non, che non vedo l’ora di incontrare nei prossimi libri della serie.
L’Antagonista è un primo volume di una serie che aveva già attirato la mia curiosità su Goodreaders e che non mi ha delusa, ma d’altronde non poteva essere altrimenti: tra papà single, bambini impertinenti, intriganti personaggi secondari e i rocamboleschi problemi di una piccola città come Stillwater, questa serie aveva tutti gli elementi per spaccare.
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