Mi chiamo Alyssa e la mia vita era perfetta sino a quando una notte il mio mondo dorato è andato in frantumi.
Lui lo ha distrutto.
Non lo conosco, invece lui sa ogni cosa di me.
E’ bellissimo e spietato, mi vuole per sé e quando l’ho guardato negli occhi ho capito che non sarei potuta fuggire, perchè lui mi possiede.
Lo odio, e lo desidero.
Mi sta consumando nelle fiamme del suo inferno.
Questa è la mia storia, mi chiamo Alyssa e da quella notte lui si è preso tutto lasciandomi soltanto il mio nome…
Questa autrice è nata per scrivere romance, in tutte le sue sfumature, rende ogni storia allettante e tutti i personaggi ti entrano dentro.
Siamo alle prese con un dark romance, la sindrome di Stoccolma che colpirà Alyssa, protagonista femminile, e il bel volto di Angel lo sogneremo a lungo.
Non c’è subito amore anzi, la violenza è la fonte primaria.
“Mi ha infettato, dannato bastardo… Mi hai distrutto.”
“Angel è l’inferno… è una bestia, e io sono la sua preda, lui è nient’altro che un predatore feroce che vuole dilaniarmi.”
Un amore sbagliato.
Un’attrazione ancora più sbagliata e…. malata.
Rapita, distrutta, violata e ancora attratta da quel carceriere dalla faccia d’angelo.
Odiarla fino al limite, una vendetta per i torti subiti.
“Sporcare la sua anima per ripulire la mia… Lei è veleno, lei è malattia, lei è luce nella mia oscurità infettandola.”
Odiarlo.
La sua dannata ossessione.
Una storia forte, le violenze sono all’ordine del giorno. Ricordi ancora vividi che fanno male. I demoni da sconfiggere sono troppi, e le cicatrici documentano quel passato crudele.
E vogliamo parlare di Kade e Rayan, amici per la pelle, singolari nel loro essere, ottima la loro storia, anzi vorrei proprio scoprirli un po’ di più.
Amarsi nel modo più sbagliato che c’è. Odiarsi nell’unico modo esistente. Uccidersi per tacere quel dolore.
Il finale è coerente con la storia, con il modo singolare di Angel.
Una buonissima lettura.
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