Il mio nome è Nathan Fantini, e sono un combattente.
Ho sempre lottato contro tutto e tutti, contro me stesso e il marcio che ricopriva la mia vita, senza mai trovare davvero pace.
Poi, lei, Calipso.
Occhi del colore del cioccolato, pelle che profuma di fragola, mi si è insidiata dentro, così in profondità da raggiungere quel buco nero che racchiude tutto il mio passato, tutto il mio dolore.
Ha ricomposto la mia anima, e poi, come un bel sogno, mi è scivolata via dalle dita, via dalla vita.
Pensavo non l’avrei più rivista, pensavo che il filo che unisce le nostre esistenze si fosse ormai spezzato… ma niente è mai stato più lontano dalla realtà.
In molti affermano che le seconde possibilità non esistono, ma io non voglio crederci.
Rinunciare di nuovo a lei, a noi, non è un’opzione.
Ogni mio passo avrà un unico obiettivo: respirarla, amarla, viverla.
Farò di tutto affinché, quella nota persa quando lei è andata via, torni a profumare la mia vita.
Di tutto, anche se il più grande ostacolo tra me e lei… è lei stessa.
Calipso e Nathan, due nomi particolari per due persone altrettanto speciali.
Ve lo confesso da subito, per quanto fisicamente Nathan sia il prototipo di uomo, caratterialmente l’ho odiato per buona parte del libro. Lo so, il bad boy prepotente piace, ma vi giuro che lo avrei strozzato con le mie stesse mani. Mi sono ricreduta? Sì, in parte l’ho fatto, ma nonostante tutto, avrei continuato a stringergli le mani attorno al collo fino alla fine… Ecco, mi sono sfogata!
Ora, torniamo a noi!
Lo stile di Aria M. è come sempre accattivante, se avete letto i suoi libri, sapete di cosa sto parlando, il suo modo di scrivere ti entra dentro, ti coinvolge e a volte ti stravolge, facendo uscire fuori le mille emozioni che si possono provare durante la lettura.
Non so per quale motivo, ma sin dall’inizio del libro Calipso è stata la mia eroina. Una ragazza con gli attributi, una donna a cui la vita ha tolto tanto, ma che nonostante tutto si è rialzata innumerevoli volte con le sue sole forze, un essere umano che meriterebbe tutto l’amore del mondo per tutto ciò che le è stato tolto.
Come vi dicevo prima, Nathan mi ha invece fatto arrabbiare, proprio come ha fatto infuriare Calli per quasi tutta la durata del libro, le sue battutine, i suoi attacchi verbali gratuiti e il suo modo di approcciarsi alle persone mi hanno fatto salire il sangue al cervello e anche dopo aver capito il motivo che lo ha spinto a comportarsi così e a diventare così, la rabbia non è scesa del tutto, ma lo sappiamo molto bene, al cuore non si comanda e anche dietro alla coltre di furia cieca che mi è scesa sugli occhi, l’amore che Nate prova per Calli è evidente a tutti e ti trafigge il cuore.
La storia tra i due è una montagna russa continua, un litigio continuo e un tira e molla che ti fa girare la testa, ma è proprio per questo motivo che non si può fare a meno a tifare per loro, perché il destino li ha scelti e li ha uniti e il lieto fine era d’obbligo.
Ho amato alla follia i personaggi secondari, non hanno fatto solo da contorno alla storia, ma ne sono stati parte integrante, senza mai prendere il sopravvento sugli altri e questo è solo grazie alla bravura dell’autrice.
Se vi dicessi che il mio personaggio preferito è Sebastian, vengo lapidata?
Ho letto il libro tutto di un fiato, non riuscivo a chiudere il kindle perché la sete di sapere era troppa, forse me lo sono goduta poco, ma la voglia di andare avanti non mi ha permesso di soffermarmi troppo su determinati passaggi.
Mi sono emozionata, ho tifato con loro e per loro e ho pianto diverse volte, il nodo alla gola era potente e ho lasciato venir fuori la parte romantica di me.
Unico difetto, che poi difetto non è… Molto probabilmente lo avrei accorciato un po’, ma questo è solo un mio umile parere, per il resto, direi che è perfetto!
Una storia d’amore che meritava di essere vissuta, un sogno che si realizza e il senso di famiglia che ti entra nel cuore e nell’anima!
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