Josh è un pugile con un’infanzia travagliata alle spalle: la madre è una tossicodipendente che vive a Boston con lui e un compagno violento, il quale spesso alza le mani su di lei e, soprattutto, su Josh.
Josh cresce tra la violenza e gli stenti, la fame e la mancanza dell’amore della madre, troppo impegnata a sopravvivere e a procurarsi la prossima dose. Quando la madre muore, Josh, ragazzino problematico, inizia un percorso di inserimento in alcuni istituti e case famiglia, fino a quando entra a fare parte della famiglia Evans.
Emily, è una pasticciera romantica, timida e sognatrice, cresciuta con zia Mary perché i genitori, reporter di successo, sono sempre in viaggio per lavoro. Dopo la scuola tra le pareti della cucina, impara l’arte della pasticceria con la zia: quello per lei è il momento migliore della giornata, perché le permette di dimenticare le prese in giro delle coetanee e il suo sentirsi sempre fuori luogo. Realizza il sogno di aprire una pasticceria e, proprio qui, conosce Josh.
Punch è il contrasto tra la paura di amare di Josh la dolcezza e l’amore di Emily. Punch è un pugno in faccia al passato, un tentativo di rinascita, un inno all’amore come forza guaritrice, perché soffrire la mancanza di amore, costruirsi una corazza invalicabile e, piano piano, lasciarsi andare all’amore è una sfida che Josh può vincere solo grazie a Emily.
Voi non potete immaginare quanto io abbia pianto durante questa lettura.
Eh, lo so, a me la Brucculeri fa questo effetto e ogni volta ci casco, arriva una mail, leggo la trama, guardo l’autore e nonostante la mente urli a gran voce di chiudere la pagina, il cuore rema dalla parte opposta e vince sul pensiero.
Sia chiaro, io amo l’autrice, amo la sua scrittura e soprattutto amo la sua capacità di trasmettere emozioni, ed è proprio per questo motivo che finisco sempre in una valle di lacrime con il cuore sgretolato in minuscoli pezzettini.
In questo libro conosciamo Josh e Emily, avete presente il giorno e la notte? Il Nord e il Sud? Ecco, loro sono proprio così, talmente tanto diversi che è inevitabile che si attraggano come due calamite.
Josh è schivo, burbero, non dà confidenza e spesso si rende odioso proprio per evitare che le persone gli stiano accanto. Nella vita ha poche certezze: suo fratello, sua nipote e il suo allenatore. Le uniche persone in grado di entrare nella sua armatura sono loro e anche se hanno il permesso di stargli vicino, anche per loro non è facile. Josh è cresciuto senza punti fermi, con una madre tossicodipendente e un patrigno che era capace soltanto ad alzare le mani e, dopo essere finito in orfanotrofio, i suoi anni sono trascorsi facendo avanti e indietro da una casa all’altra, rispedito al mittente come un pacco postale ogni volta che il buio lo inghiottiva, tutto questo fino all’arrivo degli Evans, l’unica famiglia che Josh abbia mai avuto, gli unici che abbiano scalfito il suo cuore e gli unici che, nonostante il suo mondo fatto di buio e incubi, gli siano rimasti vicini.
Josh ha paura, paura di amare, paura di essere amato e soprattutto ha una paura fottuta di rimanere di nuovo solo, ed è proprio per questo motivo che non si lega a nessuno e tiene il suo cuore malandato al sicuro.
Emily ha finalmente avverato il suo sogno, aprire una pasticceria tutta sua e creare i suoi fantastici dolci. Lei è il sole, la dolcezza e la purezza fatta persona, nonostante sia cresciuta solo con la zia e i suoi genitori siano sempre stati lontani, Emily riesce a vedere comunque il buono nelle persone.
Il primo incontro tra Emily e Josh non è dei migliori, ma sin da subito si percepisce l’attrazione che scorre tra questi due ragazzi.
Riuscirà Josh a far entrare Emily nel suo cuore?
Riuscirà Emily ad avere pazienza e scavalcare il dolore che Josh si porta dentro?
Il libro fa male, a volte ti sembra veramente di essere presi a pugni, gli stessi pugni che Josh usa per sfogare la rabbia. Questo libro merita di essere letto e sono felice di averlo fatto per concludere in bellezza questo anno!
La nostra votazione
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