Il destino sa essere proprio un gran bastardo.
Lo sa bene la ventunenne Harper Johns, che in una sola notte ha perso tutto.
Le sono rimasti solo i sensi di colpa e una vita che non vuole.
Noah Mckenzie invece ha trent’anni e la vita se la incasina benissimo da solo.
Gli viene data la possibilità di rimediare a un errore e nel mentre, magari, fare qualcosa di buono per qualcuno meno fortunato di lui… Ed è allora che il destino decide di rimescolare le carte in tavola.
Mettendoli nella stessa stanza. Obbligandoli a passare del tempo insieme.
Una tortura per uno incazzato con il mondo intero.
Uno spreco di tempo per chi ha deciso di barricarsi dietro al suo dolore.
Eppure… sotto i cieli della California, tra le montagne e l’oceano, in un vecchio ranch malandato, scoprono che forse, non tutto è perduto.
«Non sono più una ragazzina, Noah. E non sono neanche fatta di cristallo. Non puoi rompermi.»
«Ci si può spezzare pur rimanendo tutti interi» m’informa con il respiro accelerato.
Sento il suo cuore battere allo stesso ritmo furioso del mio.
«Nessuno lo sa meglio di me.»
Posso iniziare la recensione dicendovi che ho pianto come una fontana? Non so se posso o no, ma ciò non toglie che è esattamente quello che è successo.
Avete presente quei libri che vi stracciano il cuore e l’anima? Quei libri dove il dolore trasuda dalle pagine e arriva dritto, dritto al lettore?
In questa lettura, la Reese riversa nelle pagine tutte le emozioni del mondo e ci lascia singhiozzanti con il libro finito tra le mani.
Noha e Harper, due ragazzi che si trovano a condividere gli stessi spazi in maniera forzata. Un “angelo custode”, lui, e una ragazza non vedente, lei.
Due passati pesanti che gravano sulle spalle di questi due giovani, due passati che influenzano il presente e che, immancabilmente, minano il futuro e la felicità di entrambi.
Le mie lacrime sono iniziate leggendo gli eventi che hanno portato questi due ragazzi a incontrarsi, hanno continuato a scendere mentre leggevo dei loro incontri e per finire si sono accumulate tra le pagine nel finale, quando, finamente, hanno ripreso in mano le loro vite e hanno raggiunto la tanta agognata felicità.
Come dice il titolo, si deve iniziare dalle piccole cose, ed è proprio una piccola cosa, come leggere questo libro, che ti potrebbe portare tanta gioia.
Un mega applauso alla Reese, perché mi ha fatto ricordare come mai è così bello leggere!
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