Il fuoco è l’elemento essenziale in cucina: cova, si alimenta dell’aria che lo circonda, crepita e consuma. Tra Michael Colonna e Aleksandra Pavlov, giovani promesse della cucina, ci sono le stesse fiamme avvolgenti, lo stesso calore intenso e la stessa potenzialità distruttiva. Con le loro vite il destino gioca una partita a scacchi: parte aggressivo, ma finisce per sacrificare lungo il cammino pezzi importanti pur di arrivare alla meta. Così i due ragazzi passeranno dal bancone della cucina ai set televisivi, dall’anonimato alla celebrità, dall’odiarsi a pelle a non controllare quella passione scalpitante che sembra essere il segreto del loro successo. Riusciranno a uscirne senza distruggersi a vicenda?
C’è differenza tra saper cucinare un piatto perfetto e farlo con passione! (cit)
Aleksandra e Michael questo lo sanno perfettamente. Cuochi dal talento impareggiabile, uno spiccato spirito di competizione, orgogliosi e dal temperamento focoso, sono i perfetti concorrenti di un programma di cucina in stile Masterchef! Peccato che entrambi non si sopportino e ogni loro momento insieme finisca per trasformarsi in litigi verbali, scontri fisici e dispettucci non proprio corretti.
La loro collaborazione in cucina però fa faville, e questo è il motivo per cui vengono contattati da un ristorante della zona deciso ad assumerli per raggiungere la terza stella Michelin.
Attraverso la descrizione di piatti gourmet ricercati e perfettamente curati, la storia si snoda con un susseguirsi di alti e bassi fra i due protagonisti che non perdono mai l’occasione di punzecchiarsi.
La passione per la cucina, ovviamente, non tarda a trasformarsi in passione di altro tipo ogni volta che Aleksandra e Michael si ritrovano soli. Una passione continuamente alle stelle, sia quando scende verso l’astio e la rabbia, sia quando punta alle stelle.
Che dire? Una storia carina ma che a voler essere sincera non mi ha coinvolta particolarmente.
Ho trovato una buona fluidità di linguaggio ma, a mio avviso, gli avvenimenti mancano di intensità.
Ho avuto l’impressione che la “cucina” mettesse in secondo piano i protagonisti: forse se durante la preparazione dei piatti avesse avuto più spazio la chimica, la sensualità e la tensione sessuale fra Aleksandra e Michael, probabilmente il romanzo sarebbe stato più completo. Scene e azioni invece sono più elencate che “sentite”; anche le parti hot sono ben descritte da un punto di vista figurato, ma risultano un pochino “sterili” e povere di emozioni. Alcuni capitoli poi ricordano altri libri e non sono fondamentali alla storia. Devo riconoscere però che verso la fine questi aspetti migliorano, e il romanzo trova intensità diventando più piacevole.
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