La regina Lara, ormai esiliata, è stata costretta a guardare il padre prendere possesso di Ithicana, senza poter fare nulla per fermarlo. Quando scopre che suo marito, Aren, è stato catturato in battaglia, Lara sa che c’è solo un motivo per cui il padre lo tiene ancora in vita: per usarlo come esca e attirare la figlia a Maridrina.
Rischiando la vita in mare, Lara torna a Ithicana con un piano per far evadere il suo re e liberare il Regno del Ponte dalle grinfie di suo padre. Per farlo, è disposta ad usare le sue stesse armi: le sorelle a cui ha risparmiato la vita.
Tra nemici e alleati pronti a lottare per un gioco di potere ed entrare in possesso del Regno del Ponte, Lara metterà a rischio tutto ciò a cui tiene. Ed è costretta a fare una scelta: combattere per il suo regno, per Aren, o per sé stessa.
Bello ed emozionante questo secondo capitolo della serie “The Bridge Kingdom”, ultimo romanzo con protagonisti Aren e Lara.
Assolutamente da non leggere senza aver letto il primo volume.
Se mi ero innamorata del primo, non ho potuto fare altro che accettare la mia assoluta resa di fronte a questo secondo avvincente romanzo. Non c’è un attimo da perdere per recuperare Aren e quindi neanche per prendere fiato durante la lettura. La narrazione è talmente avvincente e scorrevole da non renderci conto di essere già arrivati alla fine. È un’avventura continua, un susseguirsi incessante di avvenimenti che tengono il lettore sull’attenti, non lasciando scampo.
Il “vorrei ma non posso” di fondo tra i due protagonisti che non fanno altro che respingersi nonostante tutto e tutti gli avvenimenti li portino a sostenersi l’un l’altro, sempre; la lotta estenuante per la vita; la ricerca di una vendetta che sembra non arrivare mai; la volontà di rivincita e rivendicazione di ciò che è e rappresenta Ithicana… tutto questo è “The Traitor Queen”.
È stato doloroso vedere e percepire l’amore sconfinato reciproco tra i due e vederli soffrire perché entrambi sapevano di non poter continuare a vivere il loro amore, nonostante la consapevolezza che quel sentimento resterà fino alla fine dei loro giorni. Fino alla fine resteremo con il fiato sospeso a sperare, anche se l’autrice fa di tutto per farci capire che questa speranza è molto labile… La facciata di odio dimostrata da Aren non dura molto ai nostri occhi, ma a quelli di Lara sì, e lei non capisce che il suo amore è e resterà per sempre ricambiato.
Ho davvero amato questo romanzo, perché, oltre a un’ambientazione spettacolare e a personaggi meravigliosi, permette al lettore di entrare nella storia e combattere e soffrire al fianco dei protagonisti.
Mi è molto piaciuto vedere finalmente le sorelle, soprattutto Sarhina. Il suo rapporto con Lara mi ha mostrato una nuova parte di questo affascinante personaggio, che riesce a salvarsi nonostante tutto. Lara è una forza della natura, con un meccanismo intrinseco che la spinge a lottare, a vivere, a passare sopra se stessa per raggiungere i suoi obiettivi. Non è egoista come sembra, anzi, è una donna forte ed estremamente coraggiosa, che vuole il riscatto per se stessa e la sua gente, che non si fermerà mai finché non sarà riuscita nel suo intento.
Mi è piaciuta l’idea del senso di famiglia, che sia essa di sangue o meno, dove il sostegno è da parte di tutto il gruppo. Dove l’uno riesce a scalfire l’edera, grazie al sostegno di tutti gli altri, all’aiuto che ognuno dà in silenzio e dalle retrovie.
Bello, bellissimo!
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