Secondo volume di Down on love.
Nolan Carter è l’uomo più potente della città. Ed è anche il più pericoloso. L’unica in grado di mettere a repentaglio la sua vita è stata Madison Hill, una giornalista del Sunset che riesce a incastrarlo per l’omicidio di uno spacciatore. A distanza di un anno, le indagini su Nolan vengono archiviate per mancanza di prove ed è finalmente libero di ricominciare a vivere. Edison, il suo avvocato, gli dà solo un consiglio. Tieniti lontano da quella donna.. Nolan sa che Edison ha ragione. Madison è sleale, inaffidabile, incostante. Deve togliersela dalla testa, starle lontano. Ma non è così facile, specie se Madison dichiara in tv di aver deciso di sposare Matthew Cosgrey, l’agente che da anni insegue Nolan, cercando di sbatterlo dentro. A quel punto riprendersi Madison per Nolan diventa una questione di principio, toglierle tutto quello che ha una vendetta di cui non intende privarsi.
Peperine eccomi qui a parlarvi del secondo capitolo della dilogia della Bertod.
Avevamo lasciato Nolan nei guai fino al collo, guai che gli aveva procurato proprio la sua Madison, ma che lui con la flemma che lo contraddistingue, li aveva rinnegati. Per un anno era riuscito a stare alla larga dalla nona strada, quella dove vive Madison, ma quando, alle sue orecchie, arriva l’annuncio di un matrimonio imminente, non riesce più a farne a meno e la rabbia trattenuta esplode forte e prepotente, e la voglia di vendetta prevale sulla ragione. Riuscirà a riprendersi la rivincita su quella donna che si è insinuata sotto la sua pelle? E quale sarà il prezzo da pagare? Io le risposte ovviamente le ho, ma le tengo per me…
Devo fare una premessa: per quello che mi riguarda, non amo da impazzire le dilogie, sono incostante, mi stufo ad aspettare il seguito, spesso e volentieri mi dimentico del primo episodio. Per questa storia invece, fremevo per sapere che cosa ci aspettava con Nolan, che cosa si sarebbe inventato per riprendersi la Sua Madison e la Bertod non mi ha deluso, ha continuato a tenere alta la tensione che c’era già nella prima storia.
“Spogliarsi trascinandosi in camera da letto.
Buttare gli abiti sul pavimento.
Annullarsi tra le lenzuola.
Cancellare il passato, aspettare di svegliarsi ancora per ricominciare da capo.
Fu più o meno quello che feci, almeno fino a quando riuscii a reggermi in piedi.
Chiusi la porta del mio appartamento convinta di aver poggiato Nolan sul tappetino d’ingresso, accanto a un giornale vecchio e alla bottiglia di latte mai aperto.
Invece, appena dentro, ti avevo trovato dappertutto. Posato tra le cose, intriso nella stoffa. Eri un ricordo dissolto nei miei spazi. E io ti avvertivo più di prima, sospeso tra i battiti di un cuore affaticato.”
Ritroviamo lo stesso stile di scrittura, che anche questa volta accentua il mistero che aleggia dall’inizio alla fine. Nolan è più rude, ma anche più dolce, chiede senza mezzi termini certezza su quell’amore che sembra malato, ma che in realtà, più puro non può essere. Madison ci viene mostrata come un carnefice, ma è una vittima, della città, del sistema e persino di un poliziotto corrotto. Ho continuato ad amarli, per l’empatia che ho provato con entrambi, grazie al fatto che la trama è narrata dal loro punto di vista. Anche qui i dialoghi sono essenziali, ma ti arrivano, e ti fanno partecipe della loro emotività. Le scene di sesso sono esplicite, sensuali e passionali, surriscaldano, e non potrebbero essere niente di diverso. La trama poliziesca si infittisce e si arriva alla resa dei conti, un lettore attento riesce a trovare la soluzione, per il semplice motivo che è un contorno alla storia d’amore tra Nolan e Madison e non il filo principale della trama. Il finale fa battere il cuore perché…vi piacerebbe saperlo, ma non faccio spoiler e l’autrice ha rischiato davvero grosso!!
Consigliato? Non posso che dire di sì. Questa storia mi ha preso, mi ha emozionato, mi è piaciuta davvero tanto. Uno di quei libri che lasciano il segno e uno dei migliori letti quest’anno!
Alla prossima.
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