Review Tour “Vorrei solo averti qui” di Kennedy Ryan

 

 

 

August e Iris sanno di essere fatti l’uno per l’altra. Ma il tempismo dei loro incontri è sempre stato pessimo e così, nonostante la sintonia che c’era tra loro, hanno finito per prendere strade diverse. Lui è diventato una stella dell’NBA e lei combatte con la sua quotidianità. Ma non si sono mai dimenticati. Nel corso degli anni, nei loro momenti più bui, August e Iris ripensano all’unico, indimenticabile bacio che si sono scambiati. A quella notte, a quel bivio che ha cambiato le loro vite per sempre. E anche se sanno che è difficile, continuano a sperare in una seconda occasione.

Di solito scrivo la recensione a caldo, subito dopo aver letto il libro. Ma per questo, ahimè. ho atteso… atteso davanti alla pagina vuota. Pochi e rari libri mi hanno tolto la facoltà di parole, di scrivere. Pochi libri mi hanno tolto la facoltà di riuscire a scandagliare le emozioni provate. Questo è uno di questi.

Dopo più di un giorno dalla lettura riesco a formulare qualche breve e sensato discorso.

E’ stato un libro che ti ha tolto e privato di tutto, ti ha svuotato e ti ha anche riempita incosciamente.

Un libro dove riesco a scindere in tre diverse tematiche, “storie”: è un romance sport, lo sport è una delle paroli chiavi, ma non il calcio amato in Italia nè il football, che abbiamo iniziato ad amare con tutte le serie tv e i libri americani letti, qui si parla di Pallacanestro o meglio conosciuto come Basket. Si ha lo sport a 360°, lo sport di squadra, l’eccellenza del campione, campionati, partite, adrenalina, competizione ma anche i falli, le scorrettezze e gli infortuni, le paure della sconfitta e l’euforia della vittoria.

Si ha anche l’amore dolce, quegli sguardi che fanno sognare, il tocco impercettibile di mani, di labbra che fanno provare il brivido, l’alchimia al primo incontro, l’attesa e la pazienza dopo le ferite, la voglia dell’altro e il pensiero fisso a quell’universo parallelo.

“Tu sei il mio prurito, Iris. Se tu fossi mia, Iris, non ci sarebbero dubbi sulla posizione che occuperesti nella mia vita, saresti il centro. La posizione numero cinque.”

Sognare, pensare, immaginare cosa sarebbe successo se a quel passo avanti c’era l’incontro, il loro incontro e non quella certezza “Ho un ragazzo”.

Poi c’è la violenza psichica, fisica, verbale, un amore violento, un’ossessione, torture, minacce. Un carnefice vestito da angelo biondo, una star, intoccabile e lei la vittima.

Violenza che mette a dura prova la tua forza, che tende e misura quanto forte sia la tua forza (scusate il gioco di parole).

Il personaggio femminile è stato il catalizzatore dell’intero romanzo, se la vediamo dapprima allegra, sicura di sè, ambiziosa e tenace, la vedremo crollare per amore, la vedremo soccombere, distruggersi, annientarsi e nascondersi in quell’universo parallelo.

“Non rinunciare a te stessa per lui. Non dimenticare i tuoi sogni.”

E se da pochi sguardi vedremo il cuore volare in alto come un aquilone, in seguito vedremo quello stesso cuore pieno di paure crollare giù in discesa libera.

“A volte ci sono occasioni nella vita, nelle quali tutta la nostra esistenza può cambiare completamene. Un bacio sulla nostra strada. A volte il cuore parla sottovoce e quando riusciamo a sentirlo, quando lo ascoltiamo, è troppo tardi e noi non lo sappiamo.”

Vivremo in prima persona quelle violenze. La violenza trae la sua forza dai timori, dalle paure, da quell’amore che è incapace di provare.

Non è amore. Non esiste l’amore violento, velenoso. L’amore è dolcezza, è un mondo a colori, è un arcobaleno, sono gli unicorni, è la favola, è un principe azzurro, è un buon profumo, è l’immensità dell’oceano.

Lottare, lottare per quella libertà, per un esserino incapace ancora di capire, di dare il volto e il nome al mostro.

Iris, è un esempio, una protagonista di un romanzo, un romanzo che potrebbe essere la vita reale di qualcuno, la voce narrante di tante donne, madri, figlie, mogli, dipendenti.

Ma è la sua forza, la sua tenace, il suo essere sola contro tutti, il suo non dipendere e creare la sua avulsione, il suo cambio di corso, più breve, più corto, più libero.

Fidarsi nuovamente, cercare il suo principe, averlo trovato forse eppure avere ancora la paura frena il corso degli eventi.

“Andare a Houston è la mia occasione per conquistare un anello. Ma stare qui è la mia occasione per conquistare te. Voglio che tu sappia che c’è qualcuno che seguirà te.”

E’ un libro che mette a dura prova il cuore, annienta l’anima, la distrugge, ma la vedrete forgiata di una corazza scintillante, risorgere dalle ceneri come una fenice.

“Che fai? – Ho paura di baciarti? – Perchè? – Perchè l’ultima volta che l’ho fatto, poi sei sparita. Non allontanarti, ti prego.”

Ed innamorarsi di un closer, quello che alla fine fa sempre canestro, quello che fa canestro con il tiro da tre punti, è un All-American, un giocatore completo.

“Lei è un tiro che non ha ancora lasciato le mie mani, ma io so che sarà canestro. Sono sicuro che se ne avremo la possibilità, sarà così tra di noi. Siamo uno scontro di labbra, una collisione di fianchi, un battere sincronico di cuori in concerto. E’ pura stregoneria. Il suo tocco è un incanto, e Iris? Bè, lei è la strega.”

Speranze… tempo… allontamento… distruzione… bugie… segreti… paura… Campana… SOS… Illusione…

Un libro che affronta tematiche reali, attuali, forti e… Aborto, gravidanza a rischio, gioco sporco in campo, violenza, stupro, paure, morte…

In un libro del genere non ti soffermi a parlare di dialoghi e personaggi (impeccabile, al dire il vero), nè alla scrittura (magistrale in ogni sua parola, calibrata, cadenzata, ineccepibile), ma quando vedi che cuore e ragione coincidono, si annullano… quando vedi che la paura la senti dentro, che senti le percosse, la violenza dei pugni, la perdita dell’udito, i lividi addosso, allora tutto il resto è niente. Sei entrata nel libro, stai vivendo quella storia, e chissà se riuscirai a trovare ancora la magia del vero amore, la dolcezza disarmante di un abbraccio, il piacere e la voglia nel partner e dare una risposta ad un matrimonio che non sentirai più come catene.

E se fuggi dalla paura immaginando il tuo universo parallelo? Ecco allora sogniamo, perchè forse quelli solo l’unica cosa che non riescono a toccare, quando anche la tua voce non ha più tono, quando il corpo non risponde più, quando gli unici colori della tua vita solo il rosso sangue e il nero dell’ira, l’universo parallelo è l’unica via d’uscita. Fuggi, urla, diventa l’artefice e la creatrice di quel sogno.

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