Essere un immortale senz’anima è già abbastanza brutto. Ma quando l’unica cosa in grado di preservare il suo onore è la dipendenza da un dolore incommensurabile, Blaéz diventa un pericolo per se stesso e per chi lo circonda.
Blaéz, un Guardiano che ha giurato di proteggere i mortali dal male soprannaturale, vive in bilico al limite dell’oscurità. Una buona azione lo conduce alla porta dell’unica donna il cui tocco è capace di riaccendere in lui le emozioni perdute nel Tartaro, ma è umana. Proibita. E farla entrare nella sua vita potrebbe distruggere entrambi.
Quando uno straniero bello da morire compare alla sua porta a notte fonda, Darci Callahan si scopre per la prima volta attratta da un uomo, che risveglia in lei il desiderio. Eppure Blaéz porta nella sua vita molto più di una passione inattesa: porta un pericolo fatale.
In questo nuovo insidioso mondo di dei e demoni, Darci scopre di essere al centro di un perverso gioco tra creature soprannaturali. La sua sorte è già stata stabilita da migliaia di anni, ben prima della sua nascita. Riuscirà la determinazione di Blaéz a spezzare il destino? A volte, non importa quanto tu possa amare qualcuno, devi amare abbastanza da lasciarlo andare…
Ogni tanto leggo paranormal e lì navigo di fantasia, mi lascio andare, e la mia mente “svolazza” tra demoni, vampiri, fate e tanto altro.
Blaez e Darci, l’amore tra l’eterno e la mortale.
Mi piace questa tipologia di libro, rende immortale e reale un amore che di comune non ha niente. Di amori comuni ne abbiamo a bizzeffe ma soffrire per l’immortale e la comune umana è sempre qualcosa di surreale.
Non sono mie letture di routine ma quando le leggo faccio cadere tutti i miei confini mentali, limiti che mi “impongono” soliti amori e “troppo letti”.
In questo libro mi sono districata tra letture mentali, messaggi telepatici, leggi assolute, Guardiani e Lucifero.
“Sono un Guardiano di questo regno. Tengo al sicuro gli umani dal male soprannaturale, dai demoni”.
E poi c’è l’amore e la stessa paura nello scoprire, nel viverlo, nello svelare. La paura di portarlo alla luce, di credere nella sua durata… La paura di vedere che il tempo non è lo stesso dalle due parti.
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