T I T O L O
Dangerous Shot-Line
A U T O R E
Piper J. Ward
G E N E R E
Sport Romance – Age Gap
VOLUME: Autoconclusivo
P A G I N E
170
D A T A D I U S C I T A
25 Ottobre
P R E Z Z O
2,99
E D I T O R E
COLLANA BRIGHTLOVE (PUBME)
D I S P O N I B I L E
SU AMAZON E KINDLE UNLIMITED
«Non sono un ca**o di principe azzurro su un dannato cavallo bianco. Non sono l’eroe in questa
storia, Wendy. Quindi, se non vuoi restare, scappa adesso, perché io non ho più la forza di starti
lontano.»
Cos’hanno in comune un quasi ex campione di basket e una ragazzina di diciannove anni del
Vermont?
Apparentemente niente, se non fosse che Dylan Malone ha dovuto mettere in stand by la sua
carriera professionistica per un ‘incidente’ che gli è quasi costato tutto e ora si ritrova a doversi
nascondere in un paesino dimenticato perfino da Dio per allontanare i curiosi e i ficcanaso.
Harper O’Neal non ha idea di cosa ci faccia uno come lui in casa sua, ma soprattutto perché, d’un
tratto dovrebbe cedergli il suo seminterrato, col rischio di ritrovarselo costantemente tra i piedi. Il
punto è che suo padre Josh ha già deciso e a lei non resta che accettare in religioso silenzio.
Ma se c’è una cosa a cui proprio Harper non sa rinunciare, sono i guai. Da quando ha perso sua
madre, infatti, l’unico modo per sentirsi viva è spingersi continuamente al limite, finendo con un
mucchio di problemi sempre da risolvere. Dylan, d’altro canto, potrebbe farsi gli affari suoi eppure,
ogni volta che Harper avrà bisogno d’aiuto, lui sarà sempre lì ad un passo da lei.
Avvicinarsi per loro sembrerà inevitabile, ma restare insieme è la cosa più sbagliata e pericolosa che
potrebbero mai fare. Dylan deciderà di superare quella sottile linea, mettendo in gioco il cuore o
seguirà la ragione?
Siamo fatti di limiti, sogni, speranze e, per ognuna di queste cose non smettiamo mai di
lottare, finché abbiamo fiato. Ed è proprio questo che la penna emergente di Piper J. Ward
vuole ricordarci, facendo il suo esordio in casa Dark-Brightlove (Pubme). Perciò, prendete
pure posto dietro gli spalti, signore e signori, perché qui abbiamo una partita da giocare e…
da vincere.
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