Il romanzo che in Brasile è sulla bocca di tutti e che ha trasformato la sua autrice nel nuovo fenomeno della letteratura brasiliana: un libro dalla forza travolgente, in grado di rapire il lettore, spiazzarlo e commuoverlo.
Venâncio e Dalva, marito e moglie, si amano di un amore totale. La loro è un’unione inestricabile di anima e corpo; amano parlarsi, toccarsi, guardarsi, abbandonarsi completamente l’uno all’altra. Lui e lei, lei e lui. Fino al giorno in cui la tragedia irrompe nella loro vita incrinando questa simbiosi perfetta. Nelle crepe di un amore che all’improvviso sembra svanito si insinua Lucy, prostituta orgogliosa che invade le loro esistenze a testa alta. È la più desiderata della città, desiderata da tutti ma non da Venâncio, che inizialmente non la degna di uno sguardo. E si sa, non esiste miccia più potente dell’indifferenza: il disinteresse di Venâncio accende Lucy di una passione irrefrenabile. La giovane farà di tutto per averlo, ma solo il giorno in cui, per puro caso, compierà un gesto che gli ricorda la moglie, riuscirà a farlo suo. E ogni cosa cambierà per sempre. Perché l’amore, come un fiume, è inarrestabile, e il suo flusso ininterrotto plasma le vicende dei protagonisti assumendo le forme più inaspettate.
Amore, odio, perdono: L’amore è un fiume è un romanzo esplosivo, traboccante di vita e sensualità, un inno all’amore vissuto liberamente e una condanna esplicita della doppia morale patriarcale. Con una scrittura magistrale, che è al contempo densa e delicata, lirica e carnale, Carla Madeira al suo romanzo d’esordio dimostra un’abilità che soltanto i grandi scrittori possiedono.
«L’amore, quando nasce forte, ha fretta di diventare eterno. Non considera di essere fatto di carne madida. Quei due presero a vivere il loro desiderio impreparati a qualunque limite, badavano sempre meno alle regole, agli altri, all’obbligo della compunzione. Gli interessava solo la vertigine. E si sa, ignorare il resto del mondo dà noia al mondo, così incapace di sopportare una dose troppo abbondante di felicità».
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