Titolo: Matrimonio Imposto
Autore: Daniela Serpotta
Editore: Dri Editore
Genere: Storico
Collana: Historical Romance
Pagine: 292
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 15,99 € circa
Info: soniagimor.drieditore@gmail.
«Non otterrete niente con la forza.»
Enrico sfoderò un sorriso diabolico.
«Conosco metodi migliori della forza per far parlare una donna, e sicuramente più piacevoli.»
Milano, 1858
Il gioco ha inizio solo quando cala la maschera.
Il marchese Enrico Prever è noto come il più sfaccendato dei libertini piemontesi, una copertura costruita ad arte per celare il suo ruolo di spia al servizio di re Vittorio Emanuele II. Giunto a Milano per scoprire il traditore che sta mettendo a rischio il progetto di unificare l’Italia, si scontra con l’intrigante Cati. Non sa che la donna travestita da zingara ha il suo stesso obiettivo. E quando le ruba un bacio nei giardini, durante un ballo in maschera, non sa neppure che si tratta della sua promessa sposa, la contessina Caterina Belgioioso. Il Falco crede di poter controllare l’impulsiva fidanzata, ma lei non ha alcuna intenzione di rimanere in disparte. Solo quando attentano alla sua vita, Caterina capisce di essersi spinta troppo oltre. Ed Enrico realizza di essere pronto a tutto pur di proteggerla, compreso sedurla…
Daniela Serpotta, nata a Milano nel 1974.
Lavora come impiegata a Sesto Fiorentino dove vive con il marito e i figli.
Le sue più grandi passioni sono i libri, la storia e il cinema.
Con il suo romanzo d’esordio, Io voglio solo te, è entrata nel catalogo di Dri Editore.
Agitando il dito verso di lei, la costrinse a indietreggiare fino a che le sue spalle non batterono contro gli scaffali e uscirono dalla visuale della porta.
«Ora stammi bene a sentire: io sono il tuo fidanzato, che ti piaccia o no, ed è una situazione che non si può cambiare. Per quanto riguarda le indagini, tu e la tua amica ne dovrete stare fuori. Perché non avrò né il tempo né la voglia di venire a salvarvi ogni volta che vi butterete in una situazione pericolosa. Spero, di essere stato abbastanza chiaro.»
La pudicizia la spinse a divincolarsi ma, con i suoi movimenti, non faceva altro che aderire di più al fisico atletico che la stava imprigionando.
Il turbamento e l’estasi divennero a un tratto insostenibili, esplodendo in un gemito soddisfatto. La sua volontà venne annientata dalla dolcezza di quell’unione così intima e seducente da lasciarsi trasportare in una danza leggera.
Il suo antagonista era come uno scaltro felino, che si avvicinava con circospezione alla preda, prima di balzarle alla gola.
«Non otterrete niente con la forza.»
Enrico sfoderò un sorriso diabolico.
«Conosco metodi migliori della forza per far parlare una donna, e sicuramente più piacevoli.»
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