«Meghan, sono passati anni ormai. Lui si è rifatto una vita e anche tu».
«Questo non significa che esse debbano rincrociarsi ora e per di più per il suo fottuto matrimonio» strepito, slegando le braccia al petto e portandole lungo i fianchi,
«lo sapete, John. Sapete quanto è stato difficile per me andare avanti dopo di lui» stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche, «non ce la faccio a fare questo» mormoro e mi lascio sfuggire un singhiozzo,
mentre le lacrime iniziano a bagnarmi gli occhi.
Jonathan abbandona veloce il divano e con uno scatto mi chiude nella stretta delle sue braccia forti, guida la mia testa sul suo petto. Il suo istinto paterno mi lascia sopraffatta. La sua gentilezza e dolcezza
mi hanno sempre confortata da quando è entrato a far parte della mia vita. Forse per i nostri tanti anni di differenza? Mi vede sempre come quella ragazzina di quindici anni che ha conosciuto, quando lui ne aveva già ventiquattro.
Sempre troppo piccola e indifesa per la loro età.
«Gin non voleva… lei…» sospira, poggiando il mento sulla mia testa, «lei non ha potuto dirle di no. Katherine non sa chi tu sia».
Sgrano gli occhi e un battito mi muore in gola. «L-lui non le ha mai parlato di me?».
Jonathan scuote la testa. «Sa di questa sua ex fidanzata, ma non sa chi lei sia».
Stringo con forza i lembi della sua camicia e affondo nel suo petto cercando riparo al vuoto che percorre la mia anima. «Sono sempre stata così poco importante per lui?» chiedo con la voce strozzata dalle lacrime.
«No, Meghan. Sei sempre stata così importante che anche solo pronunciare il tuo nome gli squarciava il petto».
Jonathan abbandona veloce il divano e con uno scatto mi chiude nella stretta delle sue braccia forti, guida la mia testa sul suo petto. Il suo istinto paterno mi lascia sopraffatta. La sua gentilezza e dolcezza
mi hanno sempre confortata da quando è entrato a far parte della mia vita. Forse per i nostri tanti anni di differenza? Mi vede sempre come quella ragazzina di quindici anni che ha conosciuto, quando lui ne aveva già ventiquattro.
Sempre troppo piccola e indifesa per la loro età.
«Gin non voleva… lei…» sospira, poggiando il mento sulla mia testa, «lei non ha potuto dirle di no. Katherine non sa chi tu sia».
Sgrano gli occhi e un battito mi muore in gola. «L-lui non le ha mai parlato di me?».
Jonathan scuote la testa. «Sa di questa sua ex fidanzata, ma non sa chi lei sia».
Stringo con forza i lembi della sua camicia e affondo nel suo petto cercando riparo al vuoto che percorre la mia anima. «Sono sempre stata così poco importante per lui?» chiedo con la voce strozzata dalle lacrime.
«No, Meghan. Sei sempre stata così importante che anche solo pronunciare il tuo nome gli squarciava il petto».
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